Sars-CoV-2 non scomparir, dovremo imparare a conviverci. La comunit scientifica in gran parte concorde nell’affermare che con la fine dell’emergenza non potremo ritenerci comunque immuni e al sicuro. Ecco perch la ricerca su terapie e vaccini (efficaci anche contro le nuove varianti) non si ferma. Anzi. Il 29 giugno la Commissione europea ha fatto un annuncio importante: nei prossimi mesi potrebbero essere autorizzate cinque nuove terapie per Covid. Quattro si basano su anticorpi monoclonali, gi in fase di revisione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Il quinto un immunosoppressore gi in commercio (baricitinib di Eli Lilly), il cui utilizzo potrebbe essere esteso per la malattia causata dal coronavirus. Stiamo facendo il primo passo verso un ampio ventaglio di terapie per il trattamento di Covid — ha affermato Stella Kyriakides, commissario Ue per la Salute e la Sicurezza alimentare —. La vaccinazione sta progredendo a velocit crescente, ma il virus non scomparir e i pazienti avranno bisogno di trattamenti sicuri ed efficaci. Puntiamo a identificare pi candidati all’avanguardia in fase di sviluppo e ad autorizzare almeno tre nuove terapie entro la fine dell’anno.
I farmaci in revisione
I quattro anticorpi monoclonali in fase di revisione sono: la combinazione di bamlanivimab ed etesevimab di Eli Lilly; la combinazione di casirivimab e imdevimab di Regeneron-La Roche; regdanivimab di Celltrion; sotrovimab di GlaxoSmithKline e Vir Biotechnology. La Commissione Ue vuole elaborare un portafoglio di almeno dieci potenziali terapie per Covid entro ottobre (termine stabilito dall’Ufficio Strategie europeo). Un gruppo di esperti identificher le categorie di prodotti e selezioner i candidati terapeutici pi promettenti per ciascuna categoria. Obiettivo: avere almeno tre nuove terapie autorizzate entro ottobre ed eventualmente altre due entro la fine dell’anno.
I vantaggi dell’anticorpo Gsk
Sotrovimab, di GlaxoSmithKline (Gsk) e Vir Biotechnology, stato raccomandato il 27 maggio dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, come trattamento precoce per adulti e adolescenti (dai 12 anni in su e con peso non inferiore a 40 chili) con sintomi lievi, che non richiedono ossigeno e sono a rischio di avere forme gravi della malattia. Il farmaco, cos come gli altri monoclonali in uso, viene somministrato per via endovenosa. Negli studi sotrovimab ha mostrato di ridurre il rischio di morte dell’85% rispetto al placebo: un risultato che ha permesso di interrompere l’arruolamento di pazienti, grazie alle evidenti prove di efficacia. Gli effetti collaterali segnalati sono stati lievi, anche se non si possono escludere reazioni allergiche all’infusione. La valutazione dell’Ema si conclusa, ma la procedura di revisione (rolling review), iniziata il 7 maggio, ancora in corso. Una volta terminata, sar possibile autorizzare la vendita in tutta l’Unione Europea. Diversi studi in vitro hanno dimostrato che sotrovimab efficace contro diverse varianti, comprese quelle provenienti da Brasile (P.1), California (B.1.427/B.1.429), Sudafrica (B.1.351) e Regno Unito (B.1.1.7). Nuovi studi dimostrano attivit anche contro le varianti di New York (B.1.526) e India (B.1.617). Sotrovimab ha infatti come bersaglio un “epitopo” della proteina Spike che ha meno probabilit di mutare nel tempo. Dopo l’Europa, anche gli Stati Uniti hanno approvato l’uso emergenziale di sotrovimab.
Curati pi di 6mila pazienti
In Italia sono oltre 6.100, dal 10 marzo marzo, i pazienti Covid che hanno ricevuto anticorpi monoclonali, autorizzati in via emergenziale dall’Aifa. Ma, grazie all’aumento di anziani e soggetti fragili (per esempio diabetici e obesi) vaccinati, continuano a calare le prescrizioni settimanali: tra il 18 e il 24 giugno, sono state solo 57, ovvero l’11% in meno della settimana precedente (64). Sono i dati del Report sugli anticorpi monoclonali dell’Agenzia italiana del farmaco. Il Lazio la Regione che ha somministrato pi dosi (823), seguito da Veneto, Toscana e Puglia. I monoclonali sono riservati a persone fragili, con infezione recente da Sars-CoV-2 e senza sintomi gravi. La maggior parte dei pazienti ha ricevuto la combinazione di bamlanivimab e etesevimab di Eli Lilly.
Obiettivo: la proteina Spike
Gli anticorpi monoclonali ci aiuteranno, insieme ai vaccini, a uscire dall’emergenza Covid? Ma facciamo un passo indietro. Come agiscono questi farmaci? L’anticorpo monoclonale riconosce un solo “epitopo” (un piccolo gruppo di amminoacidi) del virus —spiega Giuseppe Nocentini, professore di Farmacologia all’Universit di Perugia e membro della Societ Italiana di Farmacologia —. Tutti i monoclonali hanno come obiettivo la proteina Spike: bloccandola, impediscono al virus di entrare nelle nostre cellule. Se il virus cambia spontaneamente la sequenza-target, il farmaco perde efficacia. Ecco perch spesso si usano associazioni di due anticorpi: la doppia mutazione decisamente pi improbabile.
L’anticorpo tutto italiano
Intanto sono in corso le fasi 2/3 la sperimentazione clinica di MAD0004J08, l’anticorpo monoclonale umano individuato dal Mad Lab, team di ricerca della Fondazione Toscana Life Sciences coordinato da Rino Rappuoli. Si conclusa la fase clinica I, svolta all’Istituto Spallanzani di Roma e al Centro di ricerche cliniche di Verona su 30 volontari sani. Le fasi 2/3 coinvolgono 14 centri a Roma, Piacenza, Trieste, Pavia, Foggia, Siena, Vercelli, Verona, Milano, Parma, Pisa, Firenze, Napoli, Avellino. I test coinvolgono oltre 800 pazienti con infezione da Sars-CoV-2, risultati positivi al tampone da non pi di 72 ore, asintomatici o moderatamente sintomatici. Dopo la somministrazione dell’anticorpo, i pazienti sono seguiti a casa e con visite periodiche in ospedale. La terapia viene somministrata attraverso un’iniezione intramuscolo, grazie all’estrema potenza di neutralizzazione mostrata finora nell’ambito di studi preclinici, che permette l’impiego di un dosaggio pi basso rispetto ad altri trattamenti analoghi attualmente in uso, spiegano i ricercatori.
Tocilizumab per i ricoverati
Un’altra novit arriva dagli Stati Uniti, dove la Food and drug administration (Fda) ha approvato in via emergenziale l’anticorpo monoclonale tocilizumab (di Genentech, filiale del gruppo svizzero Roche), gi impiegato nella cura di malattie reumatiche, per il trattamento di Covid in adulti e bambini (dai 2 anni in su) ricoverati, in terapia con il cortisone e che necessitano di ossigeno, ventilazione meccanica o circolazione extracorporea. La decisione della Fda si basa sui risultati di quattro studi che hanno valutato tocilizumab su oltre 5.500 pazienti. Il farmaco non invece autorizzato per i malati curati a domicilio. Nelle sperimentazioni cliniche, il farmaco, aggiunto alla terapia di routine con cortisone, ha mostrato di ridurre il rischio di morte, il tempo trascorso in ospedale e la probabilit di essere sottoposti a ventilazione. Tocilizumab riduce infatti l’infiammazione, bloccando i recettori dell’interleuchina-6, una proteina prodotta dal sistema immunitario. Il 17 giugno anche l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha inserito tocilizumab nell’elenco dei farmaci per il trattamento di malati adulti ricoverati con Covid grave o con livelli elevati degli indici di infiammazione.
30 giugno 2021 (modifica il 30 giugno 2021 | 14:17)
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